Conseguenze del Fallimento o Insuccesso

Fallimento, che parola orribile.

Ci viene tristezza solo a leggerla.

Eppure, se ci pensi, il fallimento è il motore stesso dell’evoluzione, del miglioramento, della crescita.

Se non sbagliassimo, se non commettessimo errori, se non fallissimo non potremmo imparare e, di conseguenza, non potremmo migliorare.

Ecco perché noi preferiamo chiamarlo insuccesso e cioè “qualcosa che non è accaduto” qualcosa che “non è successo” come avremo desiderato o come ci saremmo aspettati.

Noi crediamo che gli insuccessi rappresentino delle occasioni di crescita e apprendimento!

Come riusciamo ad affrontare un insuccesso definisce chi siamo.

Eppure, fin dalla scuola elementare, nonostante ci dicano sempre che “sbagliando si impara” , ci abituano a vergognarci dei nostri errori. A sentirci sbagliati o in difetto, anziché insegnarci ad analizzarli per trarne davvero un insegnamento.

Siamo abituati a sentire parlare quasi sempre solo dei casi di successo perché l’idea è quella di imparare da chi ce l’ha fatta. Studiamo i “migliori” per lasciarci ispirare.

E questo è sicuramente vero, anche perché il successo arriva spesso dopo una serie di tentativi più o meno riusciti.

E quindi noi crediamo che si possa anche agire al contrario, andando ad attingere alle esperienze di chi non ce l’ha fatta.

Prendere esempio solo dai casi di insuccesso

Durante la seconda guerra mondiale, la Columbia University era stata incaricata dal governo degli Stati Uniti, di studiare come minimizzare la perdita dei cacciabombardieri in battaglia. La prima cosa che fecero fu quella di analizzare i danni degli aerei che rientravano dopo le azioni di combattimento. Secondo l’esercito la chiave consisteva nel rinforzare i punti più colpiti dai proiettili nemici. Si pensava che in questo modo sarebbe incrementata la possibilità di sopravvivenza dei piloti.

Un approccio che può sembrare lineare ma che in realtà risultò completamente sbagliato. 

Abraham Wald uno statistico del gruppo di ricerca, invece suggerì di andare a rinforzare soprattutto le parti che non avevano subito danni.

Il problema secondo Wald era che i militari tenevano in considerazione solo gli aerei rientrati alla base, cioè i sopravvissuti, e non quelli caduti in battaglia che evidentemente non potevano essere analizzati.

La conclusione fu che andavano rinforzati i punti ancora integri degli aerei superstiti perché erano quelli che una volta colpiti potevano causare la caduta dell’aereo.

L’esercito americano è un esempio di come noi umani tendiamo a ragionare ed analizzare i fatti: tenendo in considerazione nella nostra valutazione solo i casi di successo.

Conseguenze del Fallimento: è necessario per avere successo?

il fallimento sviluppa l’umiltà che serve per continuare ad imparare. 

L’insuccesso permette di mantenere l’ obiettività per continuare a misurare il risultato delle proprie azioni e analizzare i feedback.

Il fallimento permette di migliorare, ottimizzare e sintonizzare le nostre azioni verso il raggiungimento del risultato.

Come abbiamo già detto più volte,  è raro aver successo senza fallire: l’apprendimento deriva dal fallimento 

Consigli di lettura…

Il fallimento come opportunità di crescita

“Possiamo fallire perché siamo uomini e siamo liberi: liberi di sbagliare, liberi di correggerci, di progredire”.

Nel libro “Il magico potere del fallimento” Charles Pepìn ci invita a ripensare al fallimento come opportunità di crescita e di conoscenza. Il “privilegio” dell’errore ci consente di imparare molto della natura delle cose che ci circondano. Gli errori sono parte della nostra vita e dobbiamo imparare a fallire coltivando la convinzione che non siamo i nostri fallimenti, quanto la volontà e la capacità perseverante di superarli.

L’autore sostiene che non solo dobbiamo imparare a fallire e a convivere con l’errore ma che dobbiamo “affrettarci a fallire” secondo la logica: “prima sbagli, prima impari” perché è solo il fallimento che ci permette di conoscere la realtà e la nostra esistenza dandoci la possibilità di metterla in discussione, di osservarla da ogni angolazione e di trovare un punto da cui partire. Molti studi dimostrano come gli imprenditori che hanno fallito all’inizio, e sono stati capaci di trarre rapidamente una lezione dai propri errori, riescano meglio – e soprattutto più velocemente – di coloro che hanno dei percorsi lineari.

(Lo puoi leggere nel nostro articolo qui)

100milaRipartenze: l’associazione che aiuta chi ha avuto insuccessi

In 100milaRipartenze molti volontari e fondatori hanno subìto in prima persona il fallimento, hanno toccato con mano le sensazioni che questo provoca come l’isolamento o la depressione. Proprio dalla loro primaria esperienza hanno compreso come l’insegnamento che ne è derivato, fosse molto più importante e di valore. perchè ha permesso loro di poter ripartire e di aiutare gli altri a farlo.

Siamo un gruppo di  volontari, mentori, coach e specialisti che, in base al proprio settore di appartenenza e di conoscenza, è qui per aiutarti a riprendere il tuo percorso ed ad esaminare le tue idee di business per darti la spinta a ripartire, guardando avanti con fiducia e positività.

Scrivici a info@100000ripartenze.it